VENEZIA 75 – Patierno e il racconto antropologico della Camorra

Grazie alle immagini delle teche Rai il regista napoletano ha raccontato la malavita dal dopoguerra agli anni 90. È nella selezione “Sconfini” della 75esima Mostra del Cinema di Venezia.

Francesco Patierno a Venezia 75 (foto Emma Di Lorenzo / Radio Siani)

VENEZIA. Una operazione necessaria. Un ritorno al reale, dopo che negli ultimi anni c’è stata solo finzione a rappresentare la malavita organizzata a Napoli. “Camorra” è l’ultima fatica di Francesco Patierno, nella selezione “Sconfini” della 75esima Mostra del Cinema di Venezia. Un racconto antropologico del fenomeno dal dopo guerra agli Anni ’90. Tutto nato da una idea di Rai Teche. «Ho sfruttato la possibilità di raccontare il fenomeno da altra prospettiva – ha raccontato il regista – grazie a questo patrimonio interminabile e inestimabile, con cose poco viste». La narrazione, scandita dalla voce di Meg, scorre via con straordinaria intensità tra immagini a colori e in bianco e nero, solo immagini di repertorio.

Al centro di questo mondo c’è Cutolo, un comunicatore abile, magnetico, ironico che rispondeva alle domande senza filtro di Joe Marrazzo. “Dietro ogni grande fortuna c’è un crimine” citando Balzac da dietro le sbarre. E poi i ragazzini di strada, che intervistati da Luigi Necco, rivelano di preferire droga e pistole ad una sana istruzione. «Volevo recuperare un sentimento di pietas, solo attraverso questo si può entrare in una realtà complessa e decifrarla scoprendo le basi e gli effetti della malavita. È un film sulle fondamenta e non sul palazzo costruito. Ho voluto mostrare chi delinque e chi giustifica contrabbando e illegalità. Un popolo cresciuto con questa mentalità, una linea invisibile della legalità».

È ripartito proprio da dove aveva lasciato il racconto nel suo ultimo lavoro “Napoli ’44”. «La sfida era quella di tenerci dentro la storia che la Rai ha documentato grazie ai grandi giornalisti di inchiesta che hanno documentato quello che era un sistema. Ricordando punti sostanziali soprattutto quegli anni ‘80 dove si è vissuta una guerra nel napoletano con più di 100 morti all’anno».

«Il mio atteggiamento è provocatorio, come ad incitare una squadra in difficoltà. Oggi Napoli ha forti segnali di rinascita, diventando città turistica si vedono i risultati con ristoranti e alberghi presenti in quartieri impensabili. Ma venivamo da questo, e dobbiamo partire da lì». “Camorra” andrà in onda stasera, dopo la mezzanotte, su Raitre. alesav