Troppo napoletano: mix di sentimento e ironia

Il film diretto da Gianluca Ansanelli vede protagonisti Gigi&Ross con Serena Rossi

C’è Napoli e poi c’è Napoli Napoli. Così come c’è il napoletano ed il troppo napoletano. Non bisogna andare al Nord per trovare le differenze col Sud. Basta spostarsi da un quartiere all’altro della città che tutto cambia. O quasi. Il sentimento dell’amore, ad esempio, è lo stesso a qualsiasi latitudine o per qualsiasi ceto sociale. Il piccolo Ciro (Gennaro Guazzo, attore ci è nato e l’avevamo notato anche in “Si accettano miracoli”) ne diventa consapevole ad appena 10 anni, quando nella sua classe arriva Ludovica (Giorgia Agata, piacevole nella sua spontaneità). Lui viene dal popolare Stella, lei dall’altolocato Posillipo. Tutto ciò non frega proprio al suo cuoricino che inizia a battere forte alla vista degli occhioni verdi della sua compagna di banco. L’emozione è talmente forte da farsela addosso.

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Per la mamma, Debora (Serena Rossi, che si conferma stella in ascesa), è un trauma: forse suo figlio ha problemi? Dopo uno sguaiato pianto dinnanzi a preside (Gianni Parisi), insegnante (Rosaria De Cicco) e bidello (un esilarante Giovanni Esposito), chiede loro aiuto. Le viene indicato un buon psicologo (o “pisicologo” per dirlo alla sua maniera). Gennaro ha avuto una infanzia difficile. Il padre era un noto neomelodico Genny Maresca (Gennaro Di Biase, che buca lo schermo con la sua mimica) che ad uno dei matrimoni nei quasi si esibisce, trascinato da una folla festante di invitati, pensa bene di lanciarsi sul pubblico come fanno le rock star. Ma al grido “Ecco i gamberoni” tutti mollano la presa ed il povero artista rovina sul suolo esalando l’ultimo respiro. In vita non aveva fatto mancare nulla al figlio, persino un cellulare alla sua nascita ed un’automobile per il settimo compleanno, ma tuttavia non era presente nel suo quotidiano. A mala pena ricordava di aver fatto l’amore con Debora e poi era troppo impegnato nelle sue “tournée”. E così il bambino ha vissuto tutto il tempo al fianco della madre. Il dottore che lo prenderà in cura è il timido ed insicuro Tommaso (Luigi “Gigi” Esposito, una piacevole sorpresa, da applausi), dalla routine (triste) fatta di libri e bocce.

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La terapia non solo farà bene a Gennaro ma anche allo psicologo che instaura un rapporto di amicizia col suo piccolo paziente, al punto tale che quest’ultimo lo spingerà tra le braccia della mamma. Non prima però di aver imparato tutta la discografia napoletana (non conosce nemmeno Mario Merola), a bere il caffè anche prima di andare a dormire (nonostante la sua gastrite), ingozzarsi di mozzarella carica di basilico (di cui ne è allergico) e aver passato l’esame della famiglia (composta dai bravi Salvatore Misticone, Giuseppina Cervizzi, Antonella lori, Loredana Simioli, Gianni Ferreri). Intanto Gennaro riesce a suscitare l’interesse della compagna di classe, sfoderando una incredibile dote di “Cicerone” tra le viuzze del suo quartiere. Quando il rapporto tra la madre ed il dottore sembra andare per il verso giusto ecco che irrompe nella storia l’affascinante attore Stefano Belli (Rosario “Ross” Morra, prova notevole, brillante), padre di Ludovica, che sa affascinare Debora. Ma tranquilli che l’happy ending è dietro l’angolo.

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Tutto questo è “Troppo napoletano”, commedia diretta da Gianluca Ansanelli che si fa notare in primis perché ben recitata (e scusate se è poco) e sorprende per la capacità di raccontare l’amore ai giorni d’oggi con delicatezza e ironia. Fa da sfondo una Napoli volutamente da cartolina, perché Napoli è set a cielo aperto, meravigliosa e maledetta per le sue bellezze e le sue contraddizioni. Città che può contare su artisti e maestranze di qualità superiore alla maggior parte del Paese. Uno su tutti, in questo momento storico, Alessandro Siani, che ha avuto la forza e l’intelligenza di produrre un lavoro che non può che avere fortuna. Impreziosita anche dalla partecipazione di Nunzia Schiano, Maria Del Monte, Mimmo Esposito (che ha fatto anche da coach) ed il rapper Clementino, la pellicola è stata realizzata dalla Run Film dei fratelli Caccavale e sarà distribuita da giovedì in 150 copie dalla “01” in tutto il Sud e anche nel Lazio, in Emilia Romagna ed in Lombardia.