“The Post”: Spielberg e la libertà di stampa in Usa

Quando uno dei più grandi registi di Hollywood, Steven Spielberg, ha l’occasione di dirigere non uno, bensì due premi Oscar, come Tom Hanks e Maryl Streep, non resta altro che andare al cinema. Esce stasera nelle sale italiane “The Post”.

Quando uno dei più grandi registi di Hollywood, Steven Spielberg, ha l’occasione di dirigere non uno, bensì due premi Oscar, come Tom Hanks e Maryl Streep, non resta altro che andare al cinema. Esce stasera nelle sale italiane “The Post”, film pensato all’indomani della elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, uno che “mostra ogni giorno ostilità nei confronti della stampa e delle donne” (come recita una battuta della Streep).

LA TRAMA. 1971: Katharine Graham (Streep) è la prima donna alla guida del The Washington Post in una società dove il potere è di norma maschile, Ben Bradlee (Hanks) è lo scostante e testardo direttore del suo giornale. Nonostante Kaye e Ben siano molto diversi, l’indagine che intraprendono e il loro coraggio provocheranno la prima grande scossa nella storia dell’informazione con una fuga di notizie senza precedenti, svelando al mondo intero la massiccia copertura di segreti governativi riguardanti la Guerra in Vietnam durata per decenni. La lotta contro le istituzioni per garantire la libertà di informazione e di stampa è il cuore del film, dove la scelta morale, l’etica professionale e il rischio di perdere tutto si alternano in un potente thriller politico. I due metteranno a rischio la loro carriera e la loro stessa libertà nell’intento di portare pubblicamente alla luce ciò che quattro Presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni.

CURIOSITÀ. La pellicola ha ottenuto due candidature agli Oscar come miglior film e miglior attrice protagonista (Meryl Streep). Il titolo originale era “The Papers”.

GENERE: Biografico – USCITA: 1 febbraio – DURATA: 118 minuti

ESCONO ANCHE “Maze Runner – La Rivelazione”, “Sono tornato”, “Slumber – Il demone del sonno” e “C’est la vie – Prendila come viene”.