“Dogman”, Garrone racconta il delitto del canaro

È in concorso al Festival de Cannes 2018

A Roma alla fine degli anni 80 un fatto di cronaca nera, che prese il nome “delitto del Canaro”, colpì l’opinione pubblica per la sua particolare efferatezza. Ispirandosi a quelle vicende Matteo Garrone porta al cinema “Dogman”.

LA TRAMA. In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello (Marcello Fonte, nella foto) è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Alida, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino (Edoardo Pesce), un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

LA REGIA. «Dogman è un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti. Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente».

GENERE: Thriller – USCITA: 17 maggio (01 Distribution) – DURATA: 102 minuti

ESCONO ANCHE “Deadpool 2”, “Famiglia allargata”, “Parigi a Piedi Nudi”, “Abracadabra”, “Giù le mani dalle nostre figlie”, “Le meraviglie del mare”, “77 Giorni” , “Il codice del babbuino”.