Vieni a vivere a Napoli: manifesto di integrazione tra comicità e riflessione

Un film ad episodi che vede impiegati alla regia tre talenti made in Naples come Edoardo De Angelis, Guido Lombardi e Francesco Prisco

Accogliente, tollerante, inclusiva, Napoli ha da sempre aperto le braccia allo straniero. Purché giunga con animo pacifico, sia inteso. Una città che ha la capacità di avvolgere così tanto, anche chi viene da culture diametralmente opposte, da penetrare e radicarsi nel dna di chi ospita. “Vieni a vivere a Napoli” racconta tutto questo, un manifesto moderno della città che stravolge i luoghi comuni per ironizzare e far riflettere. Un film ad episodi che vede impiegati alla regia tre talenti made in Naples come Edoardo De Angelis, Guido Lombardi e Francesco Prisco. Il produttore Alessandro Cannavale della Run Film ha chiesto ad ognuno di loro di scegliere una storia di integrazione, di selezionare una comunità che si è stanziata a Napoli.

A Lombardi è toccata la Cina. Nel suo “Nino e Yoyo”, l’episodio più esilarante, il più teatrale, c’è Anna (Antonella Morea), donna napoletana che fa da balia a un bambino cinese. Vive con suo fratello, Nino (Gianfelice Imparato), portiere dello stabile in cui vivono, al quale affiderà il piccolo per allontanarsi una settimana in viaggio. Nascerà una bellissima storia di amicizia tra l’uomo burbero e sfaticato ed il timido ma intraprendente bimbo. «L’idea era quella di raccontare dal di dentro come vivono le varie etnie che si sono riversate a Napoli – spiega Lombardi – entrando in punta di piedi, col tono della commedia. Abbiamo cercato un punto di vista diverso rispetto alla semplificazione a cui siamo sottoposti dai media che parlano solo di accettazione o scontro». Una situazione che può apparire paradossale ma invece affonda le radici nella cronaca.

Viene dall’Ucraina la protagonista del secondo episodio diretto da Prisco. Ecco Luba, donna che vanta un passato da star come presentatrice televisiva nel suo paese, ma costretta ad approdare in Italia come tante sue connazionali a prestare servizio come badante di un vecchio burbero e malato (Antonio Casagrande). A causa di una disattenzione viene cacciata di casa, trovandosi a dover affrontare la città alla ricerca di un lavoro e di un tetto. Dopo mille disavventure, in una notte buia e tempestosa, sarà scaltra ad uscirne vincitrice.

L’episodio diretto da Edoardo De Angelis, il segmento più raffinato, parla di un giovane cingalese che nel suo primo giorno di lavoro in un bar del centro di Napoli si troverà coinvolto “per sbaglio” negli appuntamenti di una cantante neomelodica in cerca di successo (Miriam Candurro) dal carattere forte e deciso e del suo Manager (Massimiliano Gallo) tra matrimoni e serenate d’ amore. « Non avevo idea di come entrare nel ruolo di una neo melodica – racconta Miriam Candurro – una realtà lontano dal mio quotidiano. Ho cercato di restituirla allo schermo non stereotipata ma dandole qualcosa che la rendesse particolare e speciale. E come già mi capitò 12 anni fa, quando ci lavorai ai miei esordi, mi sono affidata totalmente alle indicazioni di Edoardo».

L’unico a recitare per tutto il film è Giovanni Esposito: «Interpreto un povero napoletano che sbarca il lunario, fa tre lavori diversi agognando al lavoro fisso. Divertente lavorare con tre registi contemporaneamente». Tra i protagonisti in sala alla presentazione avvenuta al Metropolitan c’erano Teresa Del Vecchio, Massimo Andrei, Salvatore Misticone, Yulia Mayarchuk, Pippo Pelo. «Un film ad episodi non si faceva da tempo – così Andrea Cannavale – Napoli è aperta all’integrazione alla inclusione culturale, integrazione vera, sana. Ci siamo voluti affidare a tre registi, tre talenti, tre realtà e per noi è stato un grandissimo piacere e onore». “Vieni a vivere a Napoli”, in concorso nella prossima edizione del Galà Cinema e fiction in Campania, sarà nei cinema da giovedì in 15 sale.