“Bob&Marys”, black comedy all’americana ambientata in una Napoli insolita

Francesco Prisco dirige la coppia Rocco Papaleo e Laura Morante in una storia realmente accaduta

La vita di Roberto e Marisa è noiosa, ma talmente noiosa, che l’intromissione nella loro quotidianità della malavita è una benedizione. È nei cinema “Bob & Marys – Criminali a domicilio” opera seconda di Francesco Prisco con protagonisti Rocco Papaleo e Laura Morante. La storia affonda le radici in un fatto realmente accaduto ad un amico del regista partenopeo che ha sceneggiato il film con Annamaria Morelli e Marco Gianfreda.

LA TRAMA. Roberto (Papaleo) è un istruttore di scuola guida, Marisa (Morante) è operatrice volontaria. Lui si è costruito in una stanza gli interni di un camper, divertendosi a conversare con altri amatori attraverso un baracchino. Lei sta cercando di recuperare un ex detenuto (Giovanni Esposito). Fanno i conti con una routine devastante, una vita lenta. La loro figlia (Simona Tabasco) è incinta e sta per sposare il suo fidanzato che di mestiere fa il metronotte (Andrea Di Maria). Gente comune, con problemi comuni. Ma tutto cambia quando dei criminali spietati (Francesco Di Leva con Antonino Iuorio) si introducono in casa loro e la riempiono di pacchi dal contenuto misterioso, ma sicuramente illegale. Si tratta della pratica dell’“accoppatura” che costringe la coppia a custodire in casa merce illecita, senza possibilità alcuna di denunciare e, soprattutto, col serio rischio di passare un guaio con la legge. Neppure il loro avvocato (Massimiliano Gallo) sarà in grado di aiutarli. Trovandosi con le spalle al muro i due protagonisti cacceranno le unghie. Torneranno giovani recuperando il look di una volta e i loro nomignoli, Bob e Marys. E per sbarazzarsi dei malviventi escogiteranno un astuto piano.

L’ANALISI. L’avvio della pellicola è farraginoso, lento ma funzionale a far comprendere l’incedere e la pochezza della vita dei personaggi. Poi il guizzo, un piacevole balletto tra Papaleo e la Morante, accende la narrazione. Il ritmo resta sommesso ma la storia diventa più interessante, di spessore, con piacevoli spruzzate comiche di un esilarante Giovanni Esposito e di un Massimiliano Gallo pungente. Col passare dei minuti la commedia assume dei piacevoli toni black, con un retrogusto di assurdo. Una sceneggiatura ricercata, intelligente. Prisco fa l’occhiolino alla cinematografia surreale dei fratelli Coen (tra “Fargo” e “A Serious Man”), “ruba” dalla serialità statunitense (su tutte “Breaking Bad”), uno stile che mixa più generi. Sceglie la sua Napoli, o meglio la provincia, per ambientarvi la storia e la racconta in maniera insolita, lontano dai cliché, asettica come se fosse il Midwest americano.

IL CAST. Tutti azzeccati gli attori. Bravo Di Leva a lavorare di sottrazione risultando convincente. Di Maria è una perfetta marionetta, una maschera sopra le righe. Gran talento la Tabasco. Funziona la coppia Papaleo-Morante. Piacevole la partecipazione di una signora del teatro, la meravigliosa Graziella Marina nei panni della vicina. Completano il cast Gianni Ferreri, Enzo Salomone, Shalana Santana e Stefano Sarcinelli. Costato circa 2 milioni di euro, per quasi 6 settimane di lavorazione, “Bob & Marys” è distribuito in 185 copie da Vision.